Il mondo del lavoro è cambiato!
Sembra una banalità ma non tutti ne siamo consapevoli e agiamo di conseguenza.
Ecco perché alla base di questa fase di transizione velocissima che viviamo oggi con la pandemia e i cambiamenti che ha causato, è necessario avere chiara l’importanza di sviluppare in primis un’unica e importantissima competenza: la predisposizione al cambiamento.
La cosa più utile, attualmente, è proprio essere pronti ai cambiamenti costanti che avvengono e avverranno nel lavoro, per poterli affrontare subito e con il giusto piglio.
E se alcune aziende considerano questo aggiornamento delle competenze un costo, bisognerebbe quantificare quanto costa una risorsa non in linea con il ruolo richiesto e con una bassa motivazione al lavoro. Per questo la formazione, i percorsi di reskilling e upskilling, per noi sono un investimento.
Skill Gap e Skill Mismatch: quando le competenze mancano
Infatti, fra i problemi più urgenti nel mondo del lavoro c’è la carenza di competenze e la rarità di determinati ruoli professionali. La digitalizzazione richiede skills specialistiche e, soprattutto, continua evoluzione ed aggiornamento per stare al passo con l’innovazione e i progressi tecnologici.
Il fenomeno dello SKILL GAP è proprio legato all’assenza di competenze adeguate a determinati ruoli. Altrettanto presente e allarmante è lo SKILL MISMATCH, ossia la presenza di figure professionali non più adatte al ruolo perché in possesso di competenze non aggiornate. Questo secondo fenomeno si verifica anche quando la domanda di lavoro non trova corrispondenza con le competenze offerte dall’università e/o dai corsi di formazione professionali.
I lavoratori quindi devono necessariamente avere competenze digitali oltre a quelle tecniche e trasversali per sviluppare la propria efficienza ed efficacia nel team e in azienda.
I percorsi di upskilling e reskilling sono perciò vitali.
La necessità di investire sullo sviluppo delle competenze
Moltissime professionalità devono aggiornarsi, perché le nuove tecnologie e i nuovi sistemi, perlopiù digitali hanno profondamente cambiato il ruolo. In questo, l’azienda riveste un ruolo centrale, da attore principale. Maggiore è l’attenzione che l’azienda riserva alla formazione e allo sviluppo delle competenze per i propri dipendenti e maggiori sono i risultati che riesce a raggiungere.
Cosa può fare concretamente l’azienda per colmare questo gap?
Deve necessariamente partire dalla previsione delle competenze di cui avrà bisogno in futuro e, sulla base di queste, deve identificare quali sono assenti nel proprio organico. L’organizzazione tempestiva di percorsi di formazione interni mirati allo sviluppo di queste skills mancanti rappresenterà il successo e il cambio di passo dell’azienda.
È necessario quindi prevedere percorsi di upskilling per i lavoratori che vogliono aggiornare il proprio ruolo con nuove competenze e percorsi di reskilling se è necessario acquisire nuove competenze per un ruolo professionale differente, in quanto quello svolto sinora è diventato obsoleto.
È sempre più importante investire per formare i propri dipendenti, in modo da trasferire la cultura, l’identità e la forza del brand. Le aziende dovrebbero investire di più nello sviluppo professionale e nelle capacità gestionali dei propri dipendenti. I lavoratori, dal canto loro, dovrebbero mantenere aggiornate le proprie competenze e accettare che la formazione sia costante durante l’intero ciclo di vita lavorativa (Lifelong Learning).
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