Ma perché faccio sempre gli stessi errori? 
Mm. 
Perché pur conoscendo le mie abitudini e i miei precedenti errori ci ricasco ogni volta, e ogni volta che mi ritrovo a fare i conti con gli stessi errori vivo un senso di frustrazione? 

Inizia così una sessione con Matteo, un giovane imprenditore che, in un anno, ha visto trasformare molte delle sue abitudini comportamentali e ha affinato la capacità di osservarsi e farsi domande. 

Individuo i miei errori e poi cosa succede? 

Vogliamo andare a fondo e comprendere quali sono i tuoi processi di apprendimento? 

Le metafore sono uno strumento divertente per riflettere e osservare.

Ti piace la pioggia? 

Immaginiamo di uscire di casa senza ombrello, con un abbigliamento “permeabile”, aspettandoci di trovare il sole e immaginando di poter passeggiare, gustando un buon gelato in mezzo ad un parco, accompagnati dal cinguettio degli uccelli. 

Ed invece? Fuori piove. 

Che tipo di esperienza vivrò? Frustrazione? Rabbia? Paura? 

La pioggia fa schifo, odio la pioggia, quando piove mi bagno e non posso passeggiare o mangiare. Un’esperienza da non ripetere… 

Ed invece? Dopo due mesi mi succede la stessa cosa.

Ma perché? Cosa ho fatto? 
O meglio, cosa non ho fatto? 

Perché quell’esperienza passata non si è trasformata in apprendimento? 

Come funziona il processo di apprendimento?

Il processo di apprendimento si allunga quando ci si dimentica di portare l’attenzione sull’essere invece che solamente sul fare. 

Questo significa che i tempi di apprendimento e, di conseguenza di cambiamento, al fine di migliorare le proprie performance, sono strettamente correlati alla qualità dell’allenamento verso se stessi, o meglio, verso i propri processi di riflessione interni. 

La mia mappa cognitiva è rimasta invariata, ho mantenuto le stesse modalità operative. Tutto quello che succede all’esterno è rimasto invariato ed anche la mia esperienza non è cambiata. 

La stessa dinamica succede nella vita e nel lavoro. 

In quante aziende le nuove esperienze e le nuove soluzioni non si trasformano in apprendimento? Quante volte si ricade nella vecchia abitudine? 

E quante volte il nuovo sapere si disperde invece che diventare patrimonio comune con i propri colleghi? 

L’apprendimento è un processo che presuppone alcuni passaggi :

• Conoscenza/esperienza
• Osservazione/ascolto
• Consapevolezza 

Se eliminiamo anche uno solo di questi passaggi è impossibile immaginare di accedere al livello di coscienza del nostro agire.

Posso fare conoscenza attraverso l’esperienza, oppure posso leggere e conoscere qualcosa che qualcun’altro ha vissuto. Poi, osservo cosa succede quando si verifica nel mio contesto, per capire se ci sono altre informazioni che posso aggiungere.

La pioggia, ad esempio, può bagnare i prati e liberare i profumi della terra, dei fiori, oppure orchestrare sinfonie deliziose e rilassanti sulle superfici che sfiora. 

Come mi sento quando passeggio protetto da un ombrello per le vie di una città che si colora di una tavolozza di colori che soltanto Turner é riuscito a dipingere?

Io e la pioggia, con le mie sensazioni, le mie emozioni, la mia esperienza e la mia consapevolezza.

Ogni esperienza é una nuova conoscenza e ogni informazione su quella esperienza mi permette di accrescere la mia consapevolezza, su di me e su come vivo quello che mi succede, dentro e fuori di me.

Fuori piove. Mi osservo, rifletto su quello che desidero. Mi prendo il tempo per comprendere, per stare nell’esperienza del presente. Integro le informazioni con la mia conoscenza. 

Scendo in profondità per ascoltarmi e scegliere di agire consapevolmente. 

La mia esperienza è quella che scelgo, la mia. Qualunque sia, sarò io a viverla ed assumermi la responsabilità di aver fatto la scelta migliore per me. 

A presto,

Viviana

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