Con la definizione degli ultimi Accordi di Partenariato tra gli stati EU e la Commissione Europea, si stabiliscono le modalità di gestione e di investimento dei fondi strutturali per i prossimi sette anni. Si definiscono anche gli importi complessivi assegnati ad ogni regione, destinati a finanziare i nuovi POR Programmi Operativi Regionali.
Il budget complessivo, 373 miliardi di euro, è diviso in diversi fondi strutturali e di investimento che hanno obiettivi differenti come ad esempio:
- Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) che si occupa di sviluppo urbano sostenibile, sostegno alla competitività e creazione di posti di lavoro nelle PMI. Questo è lo strumento che consente le diverse agevolazioni a sostegno delle aziende italiane;
- Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), per supportare la creazione di posti di lavoro, dell’istruzione, della formazione e dell’inclusione sociale.
Rispetto al periodo 2014-2020, tutte le Regioni avranno a disposizione una dote di fondi strutturali più abbondante. Per alcune, soprattutto quelle inserite tra le aree meno sviluppate, l’aumento sarà davvero considerevole in termini percentuale.
Complessivamente, per i Fondi FESR e FSE+, l’Italia dovrà gestire 48,7 miliardi di euro con un aumento di ben +49% rispetto alla pianificazione 2014-2020. Si tratta di un’opportunità davvero interessante per poter avere risorse che ci possono far crescere.
Va da sé che l’accesso a questi fondi, per aziende e organizzazioni, rappresenterebbe una grande opportunità di sviluppo, ma è altrettanto vero che per seguire tutti gli step, dalla presentazione di un progetto alla rendicontazione, occorrono skills specifiche.
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