La Creatività è “la capacità di trovare connessioni nuove e utili tra elementi distanti tra loro” (definizione data dal matematico francese Henri Poincaré, nel 1906 e a tutt’oggi valida).
Partendo da questa definizione e legandola allo stato “liquido” (Baumann) della società, delle aziende, delle relazioni sociali ecc si capisce la sua importanza e la sua attualità. Ancora di più oggi, con la Covid Economy, la creatività e quindi la capacità di trovare sempre nuove soluzioni è determinante.
Se inizialmente questa capacità era collegata all’industria dell’intrattenimento, del marketing e della moda, perché collegata al processo artistico e all’arte, oggi questa capacità è ritenuta fondamentale in tutti i settori perché trovare connessioni e soluzioni può rappresentare il vero e proprio “vantaggio competitivo” di un’azienda.
Questa definizione ci consente di associare la creatività in modo lineare all’innovazione. Grazie alla creatività si creano nuove connessioni, nuove opportunità economiche, cose che prima non esistevano o cose che esistevano in un ambito e ora vengono riproposte in un altro differente.
Ma anche negli ambiti aziendali più ordinari occorre sempre più spesso confrontarsi con problematiche, necessità e situazioni inedite, in cui la creatività dà un grande supporto nell’organizzazione ed espletamento del proprio lavoro.
Oggi, pertanto si parla di creatività come soft skills o come future skills.
Di sicuro è una capacità che può essere sviluppata, allenata, sostenuta anche grazie alla formazione, e favorita da un sistema valoriale aziendale che non la lascia al caso o al talento del singolo.
Steve Jobs, icona imprenditoriale che ha unito creatività e innovazione, diceva che l’innovazione passa dalle persone e si rafforza nel team attraverso lo slogan: “profonda collaborazione e progettazione simultanea”.
Vuoi sapere meglio come fare?
Stay tuned…lo saprai nel prossimo articolo del nostro blog!