In questo articolo parliamo di…
- Definire obiettivi strategici significa partire dalla mission e dalla vision dell’azienda, utilizzando strumenti come l’analisi SWOT e PESTEL per comprendere il contesto e creare obiettivi SMART (Specifici, Misurabili, Raggiungibili, Rilevanti e legati a una scadenza temporale). Questo processo permette di dare una direzione chiara e misurabile all’impresa.
- Obiettivi strategici ben definiti favoriscono l’allineamento organizzativo: ogni reparto comprende il proprio ruolo e lavora verso un obiettivo comune, migliorando la cooperazione, la produttività e la capacità di adattarsi al mercato. La chiarezza permette inoltre di misurare i progressi attraverso KPI precisi e di intervenire tempestivamente per correggere eventuali deviazioni.
- Il monitoraggio continuo e la capacità di adattarsi ai cambiamenti sono fondamentali per raggiungere il successo. Obiettivi flessibili e un approccio collaborativo con tutti gli stakeholder garantiscono che la strategia rimanga rilevante e attuabile, trasformando le decisioni strategiche in una crescita solida e sostenibile per l’azienda.
Definire obiettivi chiari, a lungo termine, permette alle aziende di orientare le proprie azioni verso una visione comune, favorendo l’allineamento organizzativo e creando un vantaggio competitivo sostenibile
Nell’affrontare questa importante tematica partiamo, come sempre, dal principio: “Che cosa si intende esattamente per obiettivi strategici?“.
Detto in poche parole?
Sono le mete a lungo termine che vuoi raggiungere per dare una direzione chiara alla tua impresa.
Semplice no?
A livello intuitivo sì, ma cominciamo ad aggiungere qualche dettaglio.
Definire questi obiettivi significa partire dal perché la tua azienda esiste (mission) e da come vorresti che fosse vista tra qualche anno (vision). Per esempio, se guidi una PMI nel settore tecnologico, potresti puntare a espanderti nei mercati emergenti del Sud-Est asiatico entro cinque anni, oppure a diventare leader nell’automazione industriale sviluppando prodotti sempre più innovativi.
A volte si fa confusione tra obiettivi strategici, tattici e operativi.
Ecco perché in questo primo paragrafo stiamo dedicando tanto spazio a chiarire questi concetti, ci servono delle basi chiare e condivise per poter andare avanti.
Gli obiettivi strategici hanno uno sguardo più ampio e a lungo termine: definiscono il percorso che l’azienda intende intraprendere per distinguersi, crescere e consolidarsi sul mercato. Gli obiettivi tattici traducono queste scelte in piani più specifici per ciascun reparto, spesso con un orizzonte temporale medio, mentre gli obiettivi operativi riguardano il lavoro di tutti i giorni, le procedure da seguire e le scadenze immediate.
Se, per esempio, hai l’obiettivo strategico di migliorare la soddisfazione del cliente, sul piano tattico potresti investire in corsi di formazione per il personale, mentre su quello operativo potresti ridurre i tempi di risposta alle richieste in modo concreto e misurabile.
Tutto questo serve a definire con chiarezza dove vuoi portare la tua azienda, ed è il primo passo per muoverti con sicurezza nel mercato.
E, nel prossimo paragrafo, vedremo cosa cambia in un’organizzazione che stabilisce obiettivi strategici concreti.
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L’importanza della definizione degli obiettivi strategici
Hai presente quando tutti sembrano andare nella stessa direzione e non ci sono sprechi di risorse o di tempo? Un momento in cui ogni reparto comprende il proprio ruolo, e i dipendenti collaborano per il bene comune dell’impresa.
Forse sì.
Forse no.
Quello che devi sapere è che questo allineamento organizzativo si realizza proprio quando ci sono obiettivi strategici ben definiti. In questo modo, ogni azione del personale punta a realizzare la stessa visione, favorendo cooperazione e scambi di idee proficui.
Inoltre, obiettivi chiari e condivisi permettono di stabilire metriche e indicatori di performance (i cosiddetti KPI) con cui misurare i progressi.
Se l’obiettivo è aumentare le vendite di un 10% in un nuovo mercato, avrai modo di tenere d’occhio i dati di crescita e correggere la rotta se non stai raggiungendo i risultati sperati. È un po’ come seguire un piano di allenamento: sai quali esercizi fare, in quanto tempo e con che obiettivo, e puoi verificare se migliora la tua forma fisica.
Probabilmente qualcuno, adesso, starà pensando: “Ma come si passa dalla teoria ai fatti?”
Nessun problema, perché è esattamente quello di cui parleremo adesso.
![Tre donne manager partecipano alla definizione degli obiettivo aziendali strategici | Menti Pratiche](https://www.mentipratiche.it/wp-content/uploads/2025/01/sviluppo-della-strategia-aziendale-per-obiettivi-intermedi.jpg)
Il processo di definizione degli obiettivi strategici
Abbiamo visto che gli obiettivi servono a dare ordine e direzione all’impresa, ma come si fa a individuarli nella pratica? Per cominciare, si analizza la situazione attuale dell’azienda. Questo passaggio di solito si svolge con due strumenti: l’analisi SWOT e l’analisi PESTEL.
L’analisi SWOT ti aiuta a individuare forze, debolezze, opportunità e minacce: magari scopri di avere un marchio riconosciuto (punto di forza), ma un sito internet poco aggiornato (punto di debolezza). Intanto emergono opportunità, come l’interesse crescente del mercato estero verso i tuoi prodotti, e anche possibili minacce, come concorrenti pronti a entrare con proposte a prezzi più aggressivi.
Parallelamente, l’analisi PESTEL aiuta a identificare i fattori politici, economici, sociali, tecnologici, ambientali e legali che possono influenzare l’azienda.
Si tratta di porsi domande come: quali norme entreranno in vigore nel prossimo anno? Ci sono cambiamenti di mercato legati al potere d’acquisto dei consumatori o alle evoluzioni tecnologiche? Questo ti permette di progettare obiettivi che tengano conto del contesto e non siano pura teoria.
In possesso di queste informazioni, tenendo presenti la mission e la vision aziendali, le si traduce in obiettivi strategici SMART, vale a dire Specifici, Misurabili, Raggiungibili, Rilevanti e legati a una scadenza di tempo precisa (Time-bound).
Come si fa nella pratica?
Basta evitare formule vaghe come “diventare più grandi”, ma piuttosto scrivere: “Aumentare la quota di mercato nel settore delle energie rinnovabili del 5% entro il 2025, investendo il 15% del fatturato in ricerca e sviluppo”. Nel secondo caso capisci subito cosa devi fare e come misurare i progressi.
Tutto questo, però, non funziona se non coinvolgi gli stakeholder: dipendenti, fornitori, partner, investitori e, in alcuni casi, perfino i clienti più importanti.
Organizzare riunioni e workshop collaborativi, anche attraverso attività di team building, può farti raccogliere informazioni preziose su come rendere gli obiettivi strategici davvero condivisi.
A questo punto potresti chiederti: “Ok, ho in mente un metodo, ma quali esempi concreti di obiettivi strategici potrei applicare?”
Vediamolo subito.
Esempi pratici di obiettivi strategici
A volte la teoria risulta chiara, ma si fa fatica a immaginare esempi concreti. Proviamo quindi a fare un esempio pratico, ponendoci come obiettivo strategico una maggiore efficienza operativa all’interno della nostra azienda. Abbiamo detto che ci serve un obiettivo più preciso, e allora, progettiamo di ridurre i costi di produzione del 10% nei prossimi due anni attraverso l’automazione dei processi interni.
Per raggiungere questo obiettivo strategico, dobbiamo individuare degli obiettivi tattici, il primo passo potrebbe essere quello di analizzare i processi produttivi esistenti per capire dove la tecnologia può sostituire il lavoro manuale senza sacrificare la qualità.
Nei primi sei mesi, quindi, si potrebbe condurre un audit approfondito per identificare le aree con maggiori inefficienze, come, ad esempio, compiti ripetitivi che richiedono molto tempo. Una volta individuati i punti critici, entro un anno, si potrebbe pianificare l’acquisto e l’integrazione di macchinari automatizzati, definendo un budget e approvando i dettagli con i reparti finanziari. Per rendere il passaggio fluido, sarebbe importante organizzare corsi di formazione per i dipendenti, così che possano imparare a utilizzare le nuove tecnologie senza difficoltà.
A livello operativo, si potrebbe iniziare con un progetto pilota su una singola linea di produzione, monitorando i risultati mensilmente per assicurarsi che ci siano progressi reali in termini di tempo e costi risparmiati. Gradualmente, questa automazione potrebbe essere estesa ad altre aree, riducendo le inefficienze e migliorando l’efficacia complessiva della produzione.
Alla fine, l’azienda si ritroverebbe con un sistema più snello, che non solo abbassa i costi, ma libera risorse da reinvestire in progetti di innovazione.
![Monitoraggio del raggiungimento o meno degli obiettivi strategici aziendali | Menti Pratiche](https://www.mentipratiche.it/wp-content/uploads/2025/01/monitoraggio-raggiungimento-obiettivi.webp)
Monitoraggio e revisione degli obiettivi
Una volta che gli obiettivi strategici sono stati definiti e condivisi, come fai a sapere se le cose procedono nella direzione giusta?
Ad esempio, con i famosi KPI.
Al che, qui qualcuno potrebbe accigliarsi: “Famosi… ma se non li ho mai sentiti nominare.“
I KPI (Key Performance Indicators) sono indicatori chiave di prestazione, ovvero metriche che servono a misurare i progressi verso obiettivi specifici.
Come?
Detto più semplice?
I KPI sono strumenti che aiutano a capire quanto un’azienda, un reparto o persino un singolo progetto stia performando rispetto alle aspettative. Ogni KPI è legato a un obiettivo ben definito e deve essere misurabile in modo chiaro e oggettivo.
Ad esempio, se l’obiettivo è aumentare le vendite, un KPI potrebbe essere il numero di nuovi clienti acquisiti in un determinato periodo di tempo.
I KPI sono importanti perché forniscono una misurazione concreta delle prestazioni, trasformando obiettivi spesso astratti in risultati tangibili e monitorabili.
Il monitoraggio deve essere continuo, con riunioni periodiche o strumenti di reportistica che mostrano i dati in modo chiaro a chiunque li debba consultare. Se qualcosa non sta andando secondo i piani, è molto importante intervenire subito e non aspettare che la situazione si complichi.
Meglio un aggiustamento tempestivo, magari variando leggermente la strategia, piuttosto che restare fedeli a un piano che si rivela inattuabile.
In un mercato volatile, questo tipo di agilità è essenziale.
Le condizioni esterne cambiano rapidamente, e le strategie devono potersi adattare con altrettanta rapidità.
È un po’ come guidare un’auto in una strada di montagna: può capitare di dover sterzare all’improvviso se compaiono ostacoli, come animali selvatici che attraversano la carreggiata. Ma se mantieni uno sguardo fisso sulla strada (i dati) e rimani pronto a correggere la rotta (revisione degli obiettivi), arrivi a destinazione senza intoppi.
Forse adesso ti sta venendo in mente che tutto questo va ben oltre la semplice definizione di un elenco di mete da raggiungere.
E lo vedremo meglio nella parte finale.
Leggi anche: La filosofia del Lean Management: origini, principi e come applicarla nella tua azienda
Definire gli obiettivi strategici aziendali non è un esercizio teorico
È piuttosto un percorso che tocca ogni aspetto della tua impresa: dall’allineamento del personale alla misurazione delle performance, dall’adattamento alle sfide di mercato fino al modo in cui ti distingui dalla concorrenza.
Tutto parte dalla chiarezza sulla vision, la mission e dall’analisi del contesto in cui operi, per poi tradursi in obiettivi SMART, monitorati e costantemente affinati.
Quindi, se vuoi davvero compiere il salto di qualità, non fermarti alla definizione di qualche cifra da inseguire: traduci in pratica gli obiettivi strategici, coinvolgendo tutti gli stakeholder e predisponendo un sistema di monitoraggio costante.
Solo così trasformerai la tua visione in una realtà solida e duratura.
E se vuoi approfondire questi passaggi o pianificare un percorso di crescita, valuta l’idea di organizzare attività di team building o di consulenza specializzata per rendere il tuo piano strategico ancora più efficace.
Ricorda.
Il futuro della tua azienda, in fondo, dipende dalle decisioni strategiche che prendi oggi.
E noi di Menti Pratiche siamo pronti ad aiutarti in questo percorso, contattaci subito!
Come definire gli obiettivi strategici aziendali: domande frequenti
Che cosa si intende per obiettivi strategici aziendali?
Gli obiettivi strategici aziendali rappresentano le mete a lungo termine che un’impresa vuole raggiungere per orientare la propria crescita e consolidarsi nel mercato. Questi obiettivi partono dalla mission e dalla vision aziendale e servono a definire il percorso da intraprendere. Ad esempio, si può puntare a diventare leader di settore o a espandersi in nuovi mercati entro una data precisa. Sono strumenti essenziali per guidare le decisioni aziendali e mantenere un focus chiaro sul futuro.
Perché è importante definire obiettivi strategici chiari?
Definire obiettivi strategici chiari permette di creare un allineamento organizzativo, dove ogni reparto e dipendente lavora per raggiungere la stessa visione. Inoltre, consente di misurare i progressi attraverso KPI e di reagire rapidamente ai cambiamenti del mercato, migliorando la competitività e l’efficienza dell’azienda. Questo processo favorisce anche la motivazione del personale e la coesione interna.
Come si definiscono gli obiettivi strategici nella pratica?
Gli obiettivi strategici si definiscono partendo da un’analisi accurata della situazione aziendale attraverso strumenti come l’analisi SWOT e PESTEL. Successivamente, si identificano mission e vision, traducendole in obiettivi SMART: specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e con scadenze temporali precise. È fondamentale coinvolgere tutte le parti interessate per ottenere obiettivi condivisi e realistici.