In questo articolo parliamo di…
- Creare esperienze condivise e coinvolgenti è fondamentale per rafforzare il morale del team, aumentare la motivazione e promuovere un ambiente di lavoro positivo. Attività come la cucina di squadra o le escape room stimolano collaborazione e comunicazione, elementi chiave per una squadra coesa e motivata. La condivisione di obiettivi e sfide aiuta ogni membro a sentirsi parte di un progetto più ampio e significativo.
- Esperienze immersive come l’escape room o i workshop di risoluzione dei conflitti insegnano al team a comunicare apertamente e a gestire le sfide insieme. Queste attività forniscono uno spazio sicuro per sperimentare, adattarsi e ascoltare attivamente gli altri, migliorando così la fiducia reciproca. Il risultato? Un team più preparato a risolvere problemi e a reagire in sinergia agli imprevisti, elementi determinanti per la produttività aziendale.
- Un alto morale nel team si riflette positivamente su produttività e riduzione del turnover. Quando i collaboratori si sentono apprezzati e lavorano in un ambiente supportivo, tendono a restare a lungo e a dare il massimo. Al contrario, un morale basso porta demotivazione e scarsa qualità del lavoro. Investire in team building strategico è quindi una scelta saggia per un’azienda che vuole prosperare e mantenere talenti, assicurando che ogni dipendente si senta valorizzato e parte di una squadra affiatata.
Creare esperienze condivise e coinvolgenti non solo migliora la coesione tra i dipendenti, ma aumenta anche la motivazione e la soddisfazione lavorativa. Ecco alcuni esempi che stanno aumentando il morale nelle aziende (come la tua).
Bene il team building… ma quale tipo di attività riesce davvero a coinvolgere tutti, migliorando lo spirito di squadra?
Perché organizzare un’attività di team building che porti a casa il risultato va ben oltre il semplice divertimento. Si tratta di creare uno spazio in cui la collaborazione, la fiducia e la comunicazione fioriscono, alimentando un ambiente di lavoro dove ogni dipendente si senta valorizzato.
Che si tratti di una sfida in una cucina condivisa o di un’avventura tra enigmi e tranelli, queste esperienze hanno il potere di trasformare il morale del gruppo.
In meglio.
Trovare la giusta formula può essere una sfida in sé, ma il risultato può fare la differenza tra un team disunito (con possibili evidenti problemi in termini di profitto per la tua azienda) e una squadra coesa e motivata che lavora in sinergia.
Il morale, infatti, influenza il modo in cui le persone affrontano le sfide quotidiane e determina l’efficacia del loro contributo al successo aziendale. Quando i collaboratori si sentono parte di qualcosa di più grande, si crea un ambiente lavorativo in cui tutti sono motivati a dare il massimo.
Rafforzare il morale, ma cosa vuol dire di preciso?
Come ci influenza sul lavoro?
Leggi anche: Navigare il cambiamento: l’arte di ascoltarsi e superare la zona di comfort
Il morale è lo stato d’animo che ci spinge a reagire positivamente o negativamente agli eventi della vita quotidiana. Sì, anche quella lavorativa.
Può variare in base alle circostanze e agli stimoli esterni, come successi o fallimenti, esperienze personali, relazioni sociali o la propria condizione fisica e mentale.
Quando il morale è alto, tendiamo a vedere le situazioni in modo ottimistico, affrontiamo le sfide con energia e determinazione, e ci viene più facile trovare soluzioni.
Questa frase da sola ci fa capire l’importanza di avere un morale alto in azienda. Esso infatti determina direttamente l’efficienza, la coesione e il successo complessivo del team. Quando il morale è alto, i membri del gruppo tendono a sentirsi più motivati, coinvolti e soddisfatti del proprio lavoro.
E sai cosa vuol dire in concreto?
Pensiamo, ad esempio, a un ambiente nel quale si dà una mano al collega in difficoltà;
Pensiamo a un dipendente che, se necessario, si trattiene mezz’ora dopo l’orario di lavoro per terminare un compito, perché sa che da quello dipende il work flow aziendale;
Oppure pensiamo alla capacità, alla bisogna, di lavorare in multi-tasking per supplire a una necessità o un’assenza improvvisa.
Detto altrimenti, vuol dire maggiore produttività.
Peraltro, questa energia positiva riduce anche il turnover dei dipendenti, poiché le persone che lavorano in un ambiente stimolante e supportivo tendono a rimanere più a lungo all’interno dell’azienda.
Al contrario, un morale basso può portare a una visione pessimistica, a un senso di frustrazione o demotivazione, e può ostacolare la capacità di affrontare problemi o raggiungere obiettivi.
Per l’azienda potrebbe voler dire essere di fronte alla genesi di numerose problematiche.
E non scherzo.
Un team demotivato spesso presenta una riduzione della produttività e una scarsa qualità del lavoro. La mancanza di entusiasmo può portare i dipendenti a fare solo lo stretto necessario, senza cercare di migliorare o contribuire attivamente agli obiettivi aziendali.
Inoltre, in situazioni di morale basso, le relazioni interpersonali possono deteriorarsi, con un aumento di tensioni, incomprensioni e persino conflitti tra i membri del gruppo.
Possiamo fare l’esempio di prima al contrario:
I colleghi in difficoltà vengono lasciati soli;
Vuol dire essere pronti a uscire 10 minuti prima della fine dell’orario di lavoro, “no matter what“, perché: il turno è finito e quello che accade dopo non è affar mio, peggio per loro che non si sono organizzati bene;
Vuol dire rispondere in modo sfuggente quando viene chiesto di dare una mano all’azienda con un altro compito, perché: no, la mia mansione, da contratto, non lo prevede.
Questo crea un ambiente di lavoro stressante e poco collaborativo, che può portare anche a problemi di assenteismo e a un turnover elevato, con i dipendenti più in gamba che cercano opportunità migliori altrove.
Ovviamente non è mai tutto bianco e tutto nero.
La nostra vita, come quella aziendale è più caratterizzata da una gradazione infinita di colori.
Per questo è importante avere il polso della situazione e capire quando si ha bisogno di aiuto. Per salire verso la vetta certo, ma talvolta anche per non scivolare verso l’abisso.
Più spesso di quanto si pensi, infatti, è bene intervenire sull’ inerzia dei rapporti aziendali, spingendoli nella direzione che vogliamo noi: una maggiore produttività e maggiori profitti.
E allora, in questo articolo, ecco alcune attività di team building che possono rafforzare il morale della tua squadra, aumentando il coinvolgimento dei dipendenti e dei collaboratori, migliorando la loro soddisfazione lavorativa e contribuendo a un ambiente di lavoro più sereno.
Un momento.
Non penserai anche tu di organizzare una cena priva di obiettivi , vero?
Ma certo.
E allora ecco qualche esempio per farti capire che cosa si intende per team building per attivare la motivazione in azienda.
1. Cucina di squadra: il potere del cibo e della condivisione
Una delle attività più potenti per creare legami è la cucina di squadra. Un po’ perché nell’immaginario collettivo la cucina è un luogo sacro, è dove andavamo a rubare i biscotti appena usciti dal forno di nostra nonna, dove nostra mamma ci coccolava preparando il nostro piatto preferito, dove ancora oggi, non appena possibile, prepariamo il pranzo ai nostri figli, con amore.
E allora Immagina una grande cucina attrezzata, i pavimenti lindi, le pentole lucide, i colori vibranti delle verdure che attendono di essere sminuzzate.
E poi pian piano, il suono ritmico delle posate e il vociare dei tuoi dipendenti che prende il posto del silenzio, il profumo dei prodotti dell’orto che comincia a diffondersi e, perché no, il profumo del pane appena sfornato.
Organizzare una sfida culinaria o una lezione di cucina con uno chef può portare il gruppo a collaborare per creare un pasto completo.
Lavorare insieme per preparare un pranzo unisce il team attorno a un obiettivo comune, trasformando il cucinare in un’esperienza ricca di condivisione e soddisfazione collettiva.
Cucinare assieme non è una cosa banale, quante volte il partner ha cercato di mandarti via dalla cucina perché in due vi ostacolavate?
Ecco, pensa cosa vuol dire organizzare una intera brigata!
Decidere chi deve fare cosa, il tutto nei giusti tempi, in maniera tale che ciò si trova sui fornelli non bruci o non scuocia, che i commensali non debbano attendere all’infinito e che il piatto proposto infine, sia commestibile!
Lo ripeto, è tutto tranne che banale.
E soprattutto, sono dinamiche che possiamo riconoscere anche nel lavoro in azienda: suddivisione dei compiti, necessità di parlarsi e collaborare per risolvere eventuali intoppi, necessità di tenere un certo ritmo di lavoro e di mantenere una qualità elevata.
L’ esperienza condivisa in cucina crea un senso di appartenenza, stimola il supporto reciproco e aiuta i membri del team a vedere il contributo individuale come parte di un successo collettivo, rafforzando così il morale e la motivazione, e aiutando a creare un ambiente in cui ogni persona si sente valorizzata.
Esistono anche altri tipi di team building, come dire, più cerebrali. Ma, come questo, sempre in grado di mettere addosso un po’ di sana pressione.
Conosci bene le Escape room?
Stanno avendo un grande impatto su tante aziende importanti.
Ecco come.
2. Escape Room: collaborazione e problemi da risolvere
Un’ “escape room”?
Partiamo dalle basi di tutto cosa sarebbe un’ “escape room”?
E qui si potrebbe pensare a qualcosa tipo: ho sentito mio figlio parlarne una volta, sarà mica un’altra americanata?
In realtà, si tratta è un gioco di successo nato nei bar di Tokyo, e sappiamo che i giapponesi, da bravi orientali, non fanno mai le cose tanto per fare.
Come si dice… hanno la vista lunga.
Adesso ti spiego come funziona e vedrai tu stesso perché può essere importante per la tua azienda.
Immagina di essere chiuso in gruppo in una stanza misteriosa, con luci soffuse, oggetti da investigare, magari solo col tatto, e indizi nascosti.
E per “scappare”, per uscire dalla stanza, devi sfruttare gli indizi raccolti per risolvere una serie di enigmi e indovinelli.
Ma non hai tutto il tempo che vuoi.
Hai un limite di tempo prestabilito, solitamente 60 minuti.
E allora ecco la tensione che cresce mentre il tempo scorre, il suono del conto alla rovescia che diventa più pressante e la necessità di lavorare insieme per risolvere l’enigma.
In una escape room, i partecipanti sono obbligati a comunicare, a riflettere velocemente, gestire il tempo e a sfruttare le capacità, ma anche a valorizzare le conoscenze e le diversità di ognuno.
Questo tipo di attività è perfetto per rafforzare la cooperazione e risolvere i problemi insieme, perché costringe i membri del team a comunicare apertamente e a lavorare sotto pressione.
Anche in questo caso, il parallelismo con la vita aziendale è evidente: un macchinario si è bloccato, abbiamo un ordine importante da rispettare. Come ne “usciamo“?
Tu dirai, ma allora perché non risolvono direttamente i problemi in azienda, perché devo spendere soldi per farli giocare, quando potrebbero semplicemente darsi da fare.
Perché ricordati, come ti abbiamo raccontato spiegandoti cosa è il team building, il suo segreto è proprio quello di svolgersi lontano dai luoghi aziendali.
Perché permette alle persone di conoscersi davvero in un ambiente informale. Solo così si abbattono le barriere, i ruoli, le gerarchie, la comunicazione troppo formale. Solo così le persone si sentono libere di interagire in maniera naturale.
L’escape room in particolare, aiuta a creare fiducia e a sviluppare la capacità collettiva di adattamento. La sensazione di aver superato insieme una sfida rafforza il senso di fiducia reciproca e aumenta l’autostima di ciascun partecipante, con effetti positivi sul morale complessivo.
La stimolazione delle differenze individuali per risolvere dei rompicapo spinge inoltre verso la loro valorizzazione e verso un’ impresa inclusiva.
Fino a ora abbiamo visto forme di team building particolari.
In questo alcuni pensano: “ma non si trattava di gite in campagna?“
Ci sono anche quelle, ma sai…
…non sono esattamente “gite”.
Sì, sfatiamo questo luogo comune.
Anzi, le attività di gruppo possono trasformarsi in uno strumento molto potente se correttamente utilizzato.
Sai che potrebbero diventare molto importanti per la tua impresa?
Ti spiego come.
3. Attività all’aperto: trekking e sport di gruppo
Nell’immaginario collettivo il team building è legato, a torto o a ragione, alle scampagnate. Giornate in natura passate a divertirsi e giocare assieme.
La domanda che ti starai probabilmente facendo è perché mai lo si dovrebbe fare a tue spese e durante l’orario di lavoro.
In realtà, le pratiche di team building vengono costruite di volta in volta attorno a un obiettivo.
E l’obiettivo viene scelto assieme a te imprenditore per cercare di rispondere a una necessità sorta in azienda. In questo caso stiamo ad esempio parlando di demotivazione e scarso morale.
E allora immagina, i tuoi dipendenti immersi nella natura per una giornata di trekking o per qualche sport di gruppo all’aria aperta.
Immagina il respiro profondo all’aria fresca, i passi che scandiscono il ritmo del cammino e il rumore dei rami secchi che si rompono sotto gli scarponi da trekking (sì, quelli che sono stati acquistati un po’ più grandi per stare comodi su consiglio del commesso e adesso il piede ci balla fastidiosamente dentro). E poi il sole che scalda i volti e il suono delle risate mentre si superano insieme gli ostacoli del percorso.
Esatto, gli ostacoli!
Che sia orienteering, un ponte tra gli alberi, un trekking o una giornata tra le rapide, ci saranno sempre delle sfide da affrontare, degli obiettivi da raggiungere collaborando tutti assieme, aiutandosi, facendo il tifo l’uno per l’altro, ascoltandosi, abbassando le difese e creando nuovi e più stretti legami che poi potranno essere utilizzati con profitto anche in azienda.
Le attività all’aria aperta sono infatti ottime per rafforzare il morale e stimolare una collaborazione naturale.
Queste attività aiutano a costruire fiducia reciproca, migliorano la comunicazione e infondono una carica di energia positiva, portando a un miglioramento del morale complessivo e a una maggiore coesione del team, che diventa più capace di affrontare assieme (davvero) le difficoltà.
Ma ci sono soluzioni anche più creative, direi artistiche. Come l’improvvisazione teatrale che, a quanto pare, sta dando buoni risultati quando si tratta di sviluppare spontaneità e capacità di rispondere ai cambiamenti ambientali.
D’altronde chi non vorrebbe che i suoi dipendenti fossero più bravi a rispondere a difficoltà improvvise?
4. Sessione di improvvisazione teatrale: migliorare la spontaneità e la fiducia
Immaginiamo l’odore polveroso delle tende di velluto del sipario, il suono dei passi sul palco in legno e le luci che illuminano ogni espressione sul volto dei partecipanti.
Mentre la platea è immersa nel buio e nel silenzio.
Sembrerà ai dipendenti di essere davvero protagonisti di qualcosa di unico.
E poi, come d’incanto, ecco le parole che risuonano nell’aria, mentre vengono create e recitate scenette improvvisate, drammatiche o comiche.
La necessità di improvvisare, di ascoltare e reagire velocemente a ciò che accade attorno a loro, mette alla prova i dipendenti e li spinge fuori dalla loro zona di comfort.
Questa attività non solo aiuta a sviluppare la creatività, ma stimola anche l’ascolto attivo, la capacità di adattarsi rapidamente alle situazioni e di lavorare insieme in modo armonioso. L’improvvisazione teatrale contribuisce a creare un ambiente di lavoro più aperto e a ridurre le barriere comunicative, promuovendo la fiducia tra i membri del gruppo.
Inoltre, ridere insieme delle situazioni surreali che possono scaturire dalle esercitazioni di improvvisazione è un potente strumento per sdrammatizzare sui rapporti personali, creare legami più profondi e sinceri, e migliorare il morale.
Anche questa attività ha un impatto diretto al ritorno in azienda.
I dipendenti che hanno imparato a lasciarsi andare e ad ascoltarsi, si porteranno dietro una maggiore capacità di adattamento e una maggiore sicurezza nella comunicazione.
Il risultato?
Un ambiente di lavoro più rilassato, dove la spontaneità e la collaborazione diventano la norma.
E qui si potrebbe anche pensare: sarebbe bello avere un clima più rilassato nella mia azienda, dove invece scoppiano troppi conflitti che ostacolano la fluidità dei processi aziendali.
E ancora: si potrebbe forse fare qualcosa di più focalizzato su questo problema, invece di andare in campagna o giocare al teatro.
La risposta a questa implicita domanda arriva subito.
Ed eccoci al paragrafo successivo.
5. Workshop di risoluzione dei conflitti: sviluppare la comunicazione efficace
Il conflitto è inevitabile in ogni ambiente di lavoro, ma saperlo gestire in modo positivo può fare la differenza tra un team che collassa e uno che si rafforza.
Organizzare un workshop di risoluzione dei conflitti, guidato da un facilitatore esperto, può aiutare il team a sviluppare competenze fondamentali per gestire situazioni difficili.
Immaginiamo una sala trasformata in uno spazio di ascolto e confronto.
Le luci sono accese, si comincia a sentire il suono di sedie spostate, mentre i partecipanti si avvicinano timorosi per formare un cerchio, l’aria è carica di sana tensione.
Durante il workshop, possiamo imparare tecniche di comunicazione assertiva, comprendere meglio il punto di vista degli altri (empatia) e trovare soluzioni che siano vantaggiose per tutte le parti coinvolte (capacità di mediazione).
Probabilmente starai pensando: “quando non si è chiari con le parole, o quando leggo paroloni come “comunicazione assertiva” allora comincio a irrigidirmi.”
In realtà non è il caso.
Mi spiego meglio.
Pensiamo alla nostra esperienza personale: quali tipi di comunicazione incontriamo, quali spiccano?
La comunicazione passiva, tipica delle persone più timide e insicure, che cercano di evitare di esprimere i propri bisogni e pensieri; e poi c’è la comunicazione attiva, tipica di chi tende sempre a imporre le proprie idee, ma senza considerare gli altri.
Entrambi non sono il massimo in azienda. Il primo tipo porta a essere troppo spesso sullo sfondo, non fare mai osservazioni anche quando sarebbero pertinenti e rende difficile il prendere decisioni in emergenza.
Si aspettano sempre ordini diretti, altrimenti non ci si muove.
Il secondo va avanti come un trattore, tende a non ascoltare nessuno e a fare di testa propria.
La comunicazione assertiva è più equilibrata, è uno stile di comunicazione che permette di esprimere in modo chiaro, diretto e rispettoso le proprie opinioni.
Con sicurezza, ma senza sminuire o sopraffare quelli degli altri.
Ma torniamo alla nostra attività di team building.
Durante quest’attività possiamo letteralmente percepire il cambiamento: il tono delle voci che diventa più calmo, gli sguardi che si incrociano e il linguaggio del corpo che si rilassa.
L’obiettivo è trasformare i conflitti in opportunità di crescita, sviluppando empatia e migliorando la comprensione reciproca.
La consapevolezza di poter gestire i conflitti in modo costruttivo contribuisce notevolmente ad aumentare il morale del gruppo e a creare un ambiente di lavoro più sereno e collaborativo.
Questo approccio si traduce, una volta tornati in azienda, in una maggiore capacità di affrontare e risolvere i problemi senza drammi, evitando che le piccole tensioni si trasformino in grandi ostacoli e creando così un clima di fiducia e rispetto reciproco.
E in un ambiente più sano, improntato al benessere aziendale, sia il morale del gruppo sia quello dei singoli ne risente positivamente.
Leggi anche: I nostri incontri settimanali di “Benessere” con pratiche di Mindfulness!
Esperienze condivise che trasformano un gruppo in una squadra affiatata
Il team building è un’opportunità per trasformare un gruppo di individui in una squadra affiatata. Le attività, dalla cucina di gruppo al workshop, offrono momenti preziosi di condivisione che possono risollevare il morale e creare nuove dinamiche.
Che si tratti di risolvere enigmi o semplicemente camminare fianco a fianco, ogni esperienza aiuta il tuo team a diventare più coeso e a sviluppare un morale più alto.
C’è un legame profondo che si innesca tra le persone quando collaborano e si sostengono a vicenda. Queste esperienze possono davvero cambiare il destino di un team, creando proprio questo legame intangibile, prezioso come l’oro, che solo il tempo può consolidare.
E se fosse proprio quel momento di condivisione durante il team building, così inaspettato e autentico, a fare la vera differenza?
Noi crediamo che sia proprio così, parlarne assieme quando vuoi. Contattaci oggi stesso!
Attività di team building: domande frequenti
Perché il team building è importante per migliorare il morale in azienda?
Il team building è importante perché crea esperienze condivise che rafforzano la coesione, la fiducia e la comunicazione tra i dipendenti. Questo porta a una maggiore motivazione e soddisfazione lavorativa, e un ambiente più collaborativo e produttivo.
Quali sono alcuni esempi di attività di team building efficaci?
Alcuni esempi efficaci di attività di team building includono la cucina di gruppo, le escape room e le attività all’aperto come il trekking. Queste attività incoraggiano la collaborazione, la risoluzione dei problemi e migliorano il morale del gruppo.
Come influisce il morale alto o basso sul lavoro?
Un morale alto rende i dipendenti più motivati, produttivi e soddisfatti del lavoro. Al contrario, un morale basso può portare a scarsa produttività, conflitti tra colleghi e un aumento del turnover, influenzando negativamente i risultati aziendali.