Uno dei principi che guida attualmente le scelte aziendali di ogni impresa è la sostenibilità. Ma, per sostenibilità si intende solo il rispetto per l’ambiente e per le sue limitate risorse? In realtà no e in questo articolo vedremo perché un’impresa deve adottare comportamenti responsabili non solo dal punto di vista ambientale.
D’altronde sia il PNNR sia altri bandi pubblici, uno su tutti il Fondo Nuove Competenze, si concentrano e si concentreranno soprattutto sulla transizione ecologica e sui principi della green economy (sono infatti stati stanziati 59.47 miliardi di euro su questa tematica proprio dal PNNR).
Sostenibilità: cosa significa?
La sostenibilità aziendale è intesa come l’insieme delle azioni concrete che un’azienda introduce nel proprio modello di business al fine di sostenersi a lungo termine e di prestare attenzione all’ambiente, al benessere di ogni attore coinvolto e all’equità. Questo concetto è solitamente fondamento dell’espressione Responsabilità Sociale d’Impresa, definita dalla Commissione UE, come “l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.
I principi della sostenibilità aziendale sono 3 e si possono racchiudere nell’acronimo ESG: Environmental, Social and Governance.
Environmental è proprio la sostenibilità ambientale, nota come la capacità dell’azienda di contribuire alle sfide ambientali, anche contrastando il cambiamento climatico. Pertanto, l’azienda si definisce sostenibile quando adotta comportamenti virtuosi che mirano, per esempio, a: ridurre le emissioni inquinanti, contenere il consumo di acqua, adottare soluzioni di economia circolare, smaltire nel modo corretto i rifiuti etc.
Social è riferito al modo in cui l’impresa opera e si relaziona con la collettività, interna ed esterna, per avere su di essa un impatto positivo. Ne sono esempi la sicurezza sul lavoro, l’uguaglianza dei lavoratori e i loro diritti, il benessere e l’inclusione.
Governance si riferisce all’amministrazione dell’azienda (in riferimento alla sua sostenibilità economica aziendale) e al valore prodotto per l’organizzazione stessa e per tutti i soggetti coinvolti. Per ottenere questa sostenibilità l’azienda ha una politica di prezzi equa, contribuisce allo sviluppo dell’economia locale ed è in grado di migliorare la vita dei consumatori.
Come si diventa impresa sostenibile?
Dal punto di vista ambientale, semplificando, l’azienda diventa sostenibile quando interviene attivamente nella lotta al cambiamento climatico, controllando e arginando il proprio impatto ambientale, riducendo le emissioni di CO2, migliorando la gestione dei rifiuti e altro.
Dal punto di vista sociale, l’azienda è sostenibile se adotta una serie di misure, sia rivolte all’interno sia rivolte all’esterno, che mirano proprio a migliorare il benessere delle persone coinvolte a vario titolo nelle attività dell’azienda. Per esempio, introducendo la flessibilità oraria, garantendo pari opportunità a tutti i collaboratori, attivando azioni di sostegno alla genitorialità e allo sviluppo professionale.
I 5 modelli di impresa sostenibile
Una ricerca della scuola di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia ha permesso di identificare cinque percorsi comuni compiuti da quelle aziende orientate proprio alla sostenibilità. Questi cinque modelli si legano ad un’idea di sostenibilità molto ampia, in linea con qualunque organizzazione.
- Green e Circular Business Model: cuore di questo modello è la sostenibilità ambientale e tutte le azioni messe in campo dall’azienda per ottenerla (riuso e uso di materiali sostenibili, ecodesign dei processi, packaging sostenibili, rapporti con l’ambiente esterno).
- Well-being Business Model: è basato principalmente sul benessere, soprattutto delle persone che circolano attorno all’azienda (collaboratori, consulenti, stakeholder etc) e dei territori di appartenenza. Per esempio: salute e sicurezza sul lavoro, clima aziendale, trasparenza, sistemi partecipativi, crescita professionale e personale, welfare o benefit e tanti altri. Adottare questo modello significa farlo in modo sistematico e continuativo e, soprattutto, con una visione strategica di lungo periodo. Attualmente, invece, le aziende italiane stanno mettendo in campo azioni sporadiche e singole secondo queste logiche.
- Fair-trade Business Model: si pone l’obiettivo di gestire la supply chain in maniera etica, interessa l’approvvigionamento e i rapporti contrattuali, le partnership che l’azienda stringe con la propria filiera, al fine di favorire la crescita in ottica sostenibile.
- Social need business model, il più recente tra i modelli, che si riferisce alla messa in commercio di servizi o prodotti che rispondono concretamente ad un bisogno sociale.
- Society intimacy business model, modello che dà priorità alla relazione con il territorio e con la comunità, con azioni che possano migliorare l’impatto sociale e ambientale.
Investendo nella direzione della sostenibilità l’azienda può ottenere molti benefici, tra cui: aumentare il vantaggio competitivo, migliorare la gestione dei rischi, stimolare e aumentare le performance economiche e sociali e fidelizzare sia i collaboratori sia i clienti. Un’azienda che intraprende questo percorso abbandona la visione di breve periodo orientata al mero profitto, diventando interprete di un cambiamento sociale importante per se stessa ma soprattutto per l’ambiente e la comunità in cui è inserita.
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